Fino in Fondo un’edizione da incorniciare.

FINOinFONDO2019, un’edizione da incorniciare.

Brindisi, 31 agosto 2019

Il campo scuola “Lucio Montanile” è stato il palcoscenico della quinta edizione del meeting dedicato al settore mezzofondo, istituito per ricordare due figure carismatiche oltre che due talenti cristallini della nostra terra, Antonio Andriani (https://www.iaaf.org/athletes/italy/antonio-andriani-12191) e Cosimo Caliandro (https://www.iaaf.org/athletes/italy/cosimo-caliandro-170885), entrambi venuti a mancare in giovanissima età ed ancora nel pieno della loro attività agonistica. Musica ad accogliere i partecipanti e scenografia da “grande meeting” curata in ogni dettaglio grazie al contributo dello sponsor tecnico Pianeta Sport di Massafra e del brand ASICS. Direzione della manifestazione affidata all’azzurro di maratona Ottavio Andriani e al Presidente della C.P. Fidal Brindisi Giancosimo Pagliara.

TROFEO COSIMO CALIANDRO – Una spettacolare gara sui 3000 mt U18, dedicata al Campione Europeo Indoor di Birmingham, ha visto imporsi sul filo di lana l’argento sui 2000 siepi agli italiani di Agropoli, Raffaele AUGIMERI (Aden Exprivia Molfetta) con il crono di 9’14”1, davanti ad un ritrovato Giovanni PERRONE (Atletica Amatori Cisternino Ecolservizi) secondo in 9’14”3.
TROFEO DEL MEZZOFONDO – La regina è Sabina DORONZO (Alteratletica Locorotondo), capace di aggiudicarsi, con una prova sempre in spinta, i 3000 mt femminili con un buon 10’37” che rappresenta anche il suo nuovo PB sulla distanza. Alle sue spalle Miriana PARISI (Amatori Atletica Acquaviva).

TROFEO ANTONIO ANDRIANI – I 5000 mt maschili assegnano il Trofeo intitolato al campione di Francavilla Fontana. Due le serie al via con il sorprendente Gabriele CANGIULLI (Atletica Don Milani Mottola) che nella prima serie riesce ad impostare, nonostante una gara in testa sin dal primo metro, una gara su ritmi importanti ma regolari, chiudendo la sua prova con un ottimo 15’25”1 che gli consente di giungere in terza posizione nella classifica generale.
La serie Elitè dei 5000 mt non tradisce le attese e come da programma Njie NFAMARA (Atletica Casone Noceto), non al meglio della condizione per i postumi di un fastidioso infortunio, decide di avviare l’andatura sul piede dei 2’55” al km per due terzi di gara, seguito a ruota dal compagno di squadra Pasquale SELVAROLO e dal crotonese Ayoub IDAM. Poco prima del quarto chilometro NFAMARA si ferma per il riacutizzarsi del fastidio e a contendersi la vittoria finale restano in due. Ultimo chilometro tutto in progressione con il giovane junior della K42 di Cosenza che prende la testa e, al suono di campana, decide di lanciarsi in una lunga volata. Entusiasmo alle stelle per il numeroso pubblico accorso sugli spalti che balza in piedi per applaudire i due rivali che chiudono un ultimo giro in un notevole 60” e che vede SELVAROLO regolare quasi al fotofinish Ayoub IDAM. Crono finale che premia entrambi con il nuovo primato personale; 14’30”2 per Pasquale che diventa l’ottavo U23 in stagione in Italia e 14’30”8 per Ayoub che addirittura sigla la migliore prestazione italiana U20.

GARE GIOVANILI – Come ormai capita sovente, tante belle prestazioni arrivano da un frizzante settore del mezzofondo giovanile pugliese, gestito al meglio dal nostro responsabile di settore Ottavio Andriani che, al rientro dal raduno estivo di Ariano Irpino, disegna in accordo con tecnici personali ed atleti, un 2000 mt Cadetti spettacolare. Grande affermazione per Andrea RIBATTI (All Tri Sport) che riscrive il suo personale sulla distanza con un importante 5’44”6, crono che rappresenta la seconda migliore prestazione U16 italiana stagionale. Una graduatoria nazionale che sorride ai colori pugliesi, dove trovano spazio ben 5 atleti tra i primi 7 e che vede, sempre in testa l’altro pugliese Antonio BONVINO (Atletica Fiamma Giovinazzo) giunto terzo nella gara di Brindisi con un 5’49”7, alle spalle di un coriaceo Domenico FARINA (Atletica Don Milani Mottola), ottimo secondo in 5’48”8, primato personale anche per lui.
Giulia BERARDI (ATL. STUD. IST.PITAGORA FG) vince in solitaria la gara riservata alle Cadette, davanti a Sara STIFANI (Galatletica Dream Team) e Roberta CAVALLO (Atletica Grottaglie).
Nelle gare dei 1000 mt per la categoria Ragazzi, al maschile si impone il leccese Gabriele TONDI (Tre Casali) e al femminile la barese Alessia DOLCIAMORE (Nuova Atletica Bitonto).

Da segnalare infine, il netto successo del Criterium Provinciale del Mezzofondo Giovanile per la rappresentativa Fidal Lecce, che grazie ad una squadra robusta e completa riesce a sugellare, per la prima volta, questo importante successo.
Presenti a bordo pista ad apprezzare l’alto contenuto tecnico delle gare e la riuscita della manifestazione il Fiduciario Tecnico Regionale Mimmo Altomare, i Vice Presidenti Antonio Ferrara ed Antonio Petino ed il Presidente Giacomo Leone che, proprio insieme ai gemelli Andriani, su quella di pista ha mosso i primi passi di una lunga ed esaltante carriera agonistica.

Sedici le serie disputate in poco meno di tre ore che raccontano di sano pomeriggio di sport reso tale da un egregio lavoro da parte della segreteria e dei giudici e grazie al quale tutti i presenti hanno potuto godere di uno spettacolo fatto di suoni, luci, musica e prestazioni con ritmo sempre più esaltante che ha divertito ed emozionato (a giudicare dai sorrisi) tanto i protagonisti in gara quanto chi osservava dalle gremite tribune.

Claudio Lorusso

Record al “Montanile” di Brindisi

Brindisi, 12 ottobre 2019

Grande pomeriggio di atletica a suon di record in quel di Brindisi.

Sono infatti due le nuove migliori prestazioni regionali provenienti dal lancio del martello durante i Campionati Provinciali Individuali Ragazzi e Cadetti organizzati dal Comitato Provinciale Fidal Brindisi al Campo Scuola “L. Montanile” di Brindisi.

La prima a firma di Alessandro Pignatelli della Folgore Brindisi 1946, che stabilisce con metri 42,13 la nuova migliore prestazione regionale categoria ragazzi. Il giovane allenato da Bruno Stasi fa ben sperare in prospettiva in quanto è soltanto al primo anno di categoria ed ha lanciato con l’attrezzo da 2 kg nella serie extra organizzata ad hoc proprio per dare l’opportunità anche ai ragazzi di esprimersi nel martello, così come da direttive tecniche regionali di settore.

Il secondo, Mattia Galiulo dell’Atletica Amatori Cisternino Ecolserivizi, è allenato da Cosimo Leuci e va egregiamente a riscrivere con metri 57,68 il nuovo record regionale Cadetti con l’attrezzo da 4 kg.

Star bene con l’atletica

La pratica di questa disciplina, superata l’età giovanile, può aiutare a vivere meglio? La risposta appare scontata, ma è interessante anche capire il perché. Testo del tecnico specialista Piero Incalza

Ottantamila tesserati nel 2010. Di questi, 34.000 hanno concluso una maratona. Sono numeri importanti ed in costante crescita quelli che riguardano gli appassionati che si avvicinano e aderiscono all’atletica leggera con finalità salutistiche e amatoriali. Trenta, quaranta minuti di esercizio fisico continuo per quattro volte a settimana è quello che, solitamente, viene suggerito per mantenere una buona condizione funzionale. Questa semplice indicazione, se pur condivisibile nella sua essenza, appare estremamente generica e poco utile da chi si vuole avvicinare alle attività che l’atletica propone.

Gli obiettivi e le motivazioni alla pratica sportiva possono essere diretti verso la ricerca della massima prestazione oppure del benessere fisico e psicologico (fitness). L’una non esclude l’altro, anzi: lo stato di salute costituisce il presupposto fondamentale per perseguire e raggiungere i migliori risultati sportivi. E’ altrettanto risaputo che quando si sottoporre l’organismo ad impegni massimali, aumentano i fattori di rischio e, quindi, le “controindicazioni” per chi si improvvisa atleta.

L’attività sportiva amatoriale, per definizione, deve tendere alla salute dell’uomo, al suo benessere generale, al piacere intimo derivante dal profondo bisogno di muoversi. In breve, a migliorare la qualità della vita.

Il confine tra gli effetti positivi e i risvolti negativi dell’attività fisica e sportiva è molto labile. Basta poco per sconfinare in ambiti per i quali non si è pronti e preparati, spesso fuorviati da una cattiva lettura delle percezioni/sensazioni che l’organismo fornisce. Per tali ragioni è necessario che anche i praticanti delle attività sportive amatoriali siano istradati e consigliati da personale esperto, in grado di proporre, in modo individualizzato, le forme più appropriate di movimento.

Anche una corretta attività fisica procura, in ogni caso, sollecitazioni gravose all’organismo. Un’attività scorretta può indurre alterazioni importanti, anche irreversibili. A questo punto sorge il dubbio che il lavoro fisico sia fonte di disagio per l’organismo e che non si comprendano i benefici. In realtà è proprio così: l’attività fisica usura l’organismo! In assoluto, tale affermazione sarebbe del tutto vera se gli esseri viventi non possedessero, in varia misura, un’importante proprietà: la capacità di adattamento. A ben riflettere, non si è mai completamente fermi. “Essere vivi” presuppone che tutti gli organi siano in funzione, ossia “in movimento”. Il mantenimento della condizione di funzionalità è assicurato dal continuo rifornimento di energia e dalla rigenerazione dei tessuti danneggiati. Quest’ultima funzione è massima nei momenti di pausa lavorativa (riposo) ed è stimolata (accelerata) dagli stress che investono l’organismo.

In pratica, il miglior modo per mantenere e per migliorare l’efficienza del sistema è “danneggiarlo”. Ma non troppo! La fisiologia (e la teoria dell’allenamento sportivo) fonda i suoi insegnamenti sul principio secondo il quale “l’uso sviluppa l’organo” …. durante il riposo!

DURANTE L’ATTIVITA’ FISICA SI HA:
–          Consumo di energia
–          Dolori muscolari
–          Affanno (dispnea)
–          Traumi osteo-articolari
–          Stress cardiaco
–          Produzione di tossine
–          Riduzione progressiva delle capacità di movimento
–          Sofferenza (stress) di tutti gli organi interni (fegato, rene, milza, …)
–          Stati di ansia (agonismo)

DURANTE IL RECUPERO I TESSUTI E (QUINDI) GLI ORGANI:
–          Si rigenerano
–          Guariscono
–          Si riproducono
–          Si riparano
–          Si sviluppano

IN DEFINITIVA: L’ORGANISMO SI ADATTA

QUANDO L’ATTIVITA’ FISICA E’ BENE ORGANIZZATA, NEL RISPETTO DELL’ALTERNANZA TRA I TEMPI DI LAVORO E  QUELLI DI RIPOSO, SI DETERMINA IL POTENZIAMENTO DI TUTTE LE FUNZIONI ORGANICHE, L’INCREMENTO DELLE ABILITA’ DI MOVIMENTO ED IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA

Le necessità fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo sono regolate dal piacere che le stesse procurano. La fame, la sete, la respirazione, la riproduzione …. attendono a tale principio. La sopravvivenza è, spesso, legata alla capacità di muoversi abilmente. Per tale ragione si è consolidato, nel genere animale, il “piacere” nel muoversi. Il gioco rappresenta la fase propedeutica all’apprendimento, allo sviluppo intellettivo, all’interazione col mondo ed è prerogativa dei “cuccioli”, ma anche gli adulti continuano a divertirsi giocando. La motivazione principale che spinge alla pratica sportiva è il piacere che essa provoca, anche negli atleti di vertice o professionisti. In questi, quando il piacere e la passione si attenuano, sostituiti da altri interessi (economici e/o di immagine) anche i risultati si ridimensionano ed inizia il declino.

L’obiettivo è di assecondare la pulsione al movimento, capire gli interessi e le attitudini individuali, adeguare le attività alle caratteristiche del praticante. Si avrà successo se il piacere derivante dal riuscire a fare (perseguire un fine) è maggiore del disagio procurato dalla “fatica” dell’attività fisica.

In linea di principio, le attività atletiche organizzate e continuative hanno un ruolo importante nella strategia preventiva e curativa di diversi disturbi del nostro tempo. L’introduzione delle macchine ha alleggerito l’uomo di molte incombenze ma, al tempo stesso, gli ha sottratto innumerevoli occasioni per svolgere attività fisica spontanea e/o lavorativa, riducendo sensibilmente sia le abilità gestuali sia l’efficienza delle grandi funzioni organiche. Per questa ragione, così come già osservato, eserciti di sedentari scoprono (dopo i quarant’anni) i benefici del movimento e, il più delle volte, si gettano a capofitto nello sport preferito, alla ricerca di recuperare il tempo perduto.

E’ il tipico errore del “principiante adulto”: riaffiorano vecchi ricordi dell’infanzia, quando correre e saltare era più facile che leggere e scrivere. Si vorrebbe riprendere da lì, come se trenta o quarant’anni si potessero saltare a piè pari. In questi casi la prudenza non è mai troppa; il principio della gradualità deve sovrastare qualsiasi altro intento affinché non si sia costretti a fermarsi prima ancora di cominciare.

Si ribadisce, quindi, che l’attività da praticare deve, innanzi tutto, divertire. Entusiasmo, emozione e benessere sono i requisiti che assicurano continuità e lunga vita all’impegno assunto.

Una volta soddisfatto questo principio, sarà opportuno considerare che gli sforzi di medio impegno (riferito ad un valore strettamente individuale) siano da preferire a quelli che sollecitano il sistema al massimo delle sue possibilità. Diversi studi confermano che la “macchina umana” funziona bene se i processi di scambio tra ossigeno (O2) e anidride carbonica (CO2) si svolgono al meglio (respirazione). Tra la capacità di consumare ossigeno (VO2) ed il rischio di contrarre gravi malattie (sino alla morte) vi è un’alta correlazione. Le specialità dell’atletica continue a media intensità, come la marcia e la corsa prolungata, consentono di mantenere efficienti e di stimolare opportunamente i sistemi aerobici (consumo di O2) e prevenire i disturbi a carico dell’apparato cardio-respiratorio.

Atletica, Alimentazione, Ambiente sono tre “A” che possono incidere in misura importante sul nostro modello di vita.

Piero Incalza